Ma tu di preciso che lavoro fai?

Questa è la domanda che mi pongono spesso, anche quelli che utilizzano in maniera massiccia web e social network.
La mia risposta è Community Manager, ma non solo, ahimè.

Scenario

Tutti riconosciamo il fatto che essere in rete è ormai inevitabile per chi vuole esistere sul mercato, ci troviamo nel mezzo di una rivoluzione, quella della comunicazione online.
Ma essere presenti su internet e social network non basta. Esserci senza adottare una dovuta strategia spesso equivale ad un’amara perdita di tempo per l’azienda.
La comunicazione online non deve essere vista come una serie di azioni solitarie, ma deve far parte di una più ampia strategia, quella del glorioso marketing mix aziendale, nel quale si deve incastrare e dialogare con le altre componenti come la pubblicità classica.

Nello stesso scenario perdura il luogo comune che chi passa il proprio tempo in rete non lavora ma cazzeggia. I social network nell’immaginario collettivo fanno parte di quella sfera di cose al confine tra ufficiale e informaletra il ludico e il professionale. Secondo questa visione, questi sono strumenti accessibili da tutti e chiunque è in grado di trarne vantaggio per la propria attività. A parole.

I ruoli e la situazione ideale

Convalidata la tesi che comunicare online sia parte di un processo strategico, ne consegue che dovremmo pensare ad una strategia. Ma non significa aspettare che una bella idea cada dal cielo.
Il comunicatore online deve:

  • studiare storia e organizzazione dell’azienda
  • analizzare il mercato e la concorrenza
  • scegliere i canali opportuni di presenza online
  • creare contenuti coinvolgenti per il target aziendale
  • animare le conversazioni sui social media
  • confrontarsi con gli altri reparti di promozione più tradizionali
  • analizzare i risultati  

Idealmente la comunicazione online avrebbe bisogno di diverse figure professionali in grado di seguire i diversi aspetti del processo comunicativo, dall’analisi, all’ideazione, fino all’implementazione tecnica. Ben 17 i profili professionali del web riconosciuti dall’ Iwa Italy, ne elenco i più importanti e direttamente legati alla mia attività, familiarizzare con questi termini potrebbe fare la differenza nella futura scelta di un agenzia web, evitando imbarazzanti malintesi:

  • community manager (sceglie, gestisce e supervisiona i canali di presenza online, es. sito, blog, social media, ecc)
  • content editor (crea contenuti coinvolgenti da diffondere online, es. articoli, video ecc)
  • seo specialist (ottimizza i contenuti per guadagnare le prime posizioni nei motori di ricerca)
  • interface designer e/o webmaster (progetta l’interfaccia grafica del sito in sinergia con il web designer)
  • web designer e/o web developer (converte la bozza grafica in pagine web, curando usabilità e accessibilità e database)

La realtà

Ma nella realtà dei fatti e specie nella mia, quella salentina, non tutte le aziende possono permettersi un intero team che si occupa di comunicazione online, nel peggiore dei casi, tutte le mansioni vengono svolte da un unico consulente che deve quindi svolgere un considerevole volume di lavoro, specializzandosi a 360 gradi o quasi. Nel caso migliore, a mio avviso, potreste trovare un buon compromesso organizzato in questo modo:

  1. un community manager che si occupa anche di creare i contenuti e ottimizzare le pagine web per i motori di ricerca
  2. un designer specializzato in comunicazione e nella realizzazione delle interfacce web
  3. un web developer, ossia un ingegnere informatico che traduce le bozze in pagine web

Se volete approfondire l’argomento: I Social Media per le Imprese Italiane [infografica]

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